Giardini di Orazio
I segreti della PITTURA PAESAGGISTICA
I nuovi canoni estetici del XVIII secolo, così vuole la linea artistica del tempo, dovevano essere rinvenuti della natura.
Parte del parco attorno al Castello è la campagna posta a pertinenza della villa estiva del poeta latino Orazio. Secondo il pittore tedesco Hackert (1737-1807), questi paesaggi rurali, intimamente bucolici, erano il nuovo modello di veduta ideale da dipingere e disegnare (Ideallandschaft) a quel tempo. Hackert riconobbe negli scenari intorno a Mandela alcune, non le sole ma certo molto importanti, prospettive nelle quali ravvisò i sembianti di quell'ideale; e ne produsse opere in cui nitidissimo è il suo credo artistico.
Una di queste vedute, ad esempio, copre il dolce declivio che contiene i ruderi dell'antico insediamento romano detto (da Orazio) Pagus Mandela, le Mura ciclopiche, la passeggiata di Orazio, parte delle sue aziende agricole e i ruderi di una villa romana.
Il punto di vista di Hackert è prossimo a quello di Orazio, traguardato nei pressi del fiume Licenza, dove d'estate il poeta soleva prendere il bagno e passeggiare. Questa parte del parco è stata lasciata intatta, eccetto che per i sentieri che portano al Licenza e per le stradine di campagna su cui ancora oggi ci inoltriamo per esplorare l'agro.
Proprio di fronte alla chiesa di San Vincenzo Ferrer, fu eretta una folly (estrosità architettonica) in pietra, la Torre Giulia, in onore di Julie Bonaparte, così che lei e gli ospiti del suo salone letterario potessero godere della vista sulle valli in direzione della villa di Orazio.
Il sentiero di Orazio, che conduce alla villa del poeta, è attualmente in restauro.