Arti & Genti a Mandela
Da Orazio alla
Famiglia di Napoleone
La lunga storia di un luogo profondo
Saloni e Grand Turisti
Mandela è nella Valle dell'Aniene, famosa come area di soggiorni estivi e di ville di diletto sin da tempi antichi, da quelli degli Imperatori romani, come Villa Adriana, a quelli del Rinascimento come Villa d’Este, che si trova a Tivoli; in questi contesti ci son sempre state ville e focolai estivi di interesse culturale e sociale per la prossimità a Roma e per le temperature rinfrescanti quando la calura opprime le stagioni roventi della Città Eterna. E, ovviamente, erano fra questi i Giardini di Orazio, ove il poeta usava inoltrarsi a passeggiare; il pittore francese Corot avrebbe secoli dopo lasciato una profonda riflessione artistica sulla presenza del poeta in questi ridossi.
Il fiume Aniene corona in basso tutta questa ampia Valle per poi gettarsi nel Tevere, che attraversa Roma.
I parchi e le bellissime vedute che circondano il Castello di Mandela sono stati immortalati come il paesaggio ideale dal pittore tedesco Jakob Philip Hackert (1737-1807). La vita di Hackert è stata documentata nell'opera "Viaggio in Italia" e nella biografia del pittore, entrambe scritte da Goethe, che fu uno degli allievi della scuola d'arte di Hackert a Licenza, il villaggio vicino Mandela che prende il nome dal fiume amato da Orazio.
Hackert era famoso ai suoi tempi anche per essere l'esperto assoluto del paesaggio ideale e fu considerato l'erede più proprio di Poussin e Lorrain, maestri conclamati del movimento pittorico paesaggista/vedutista, il quale ispirò a sua volta il movimento che propugnava in Europa il giardino romantico naturale o il giardino paesaggista all'inglese.
Dopo aver esplorato anche in senso artistico la Valle dell'Aniene, specialmente la parte circostante Mandela, Sir William Hamilton suggerì al Re di Napoli di assumere Hackert come pittore di corte, e infatti Hackert altre vedute bellissime al servizio del Regno delle Due Sicilie. Vendette anche i suoi acquerelli e le sue vedute delle campagne attorno alla Villa di Orazio alla Regina di Napoli, che le comprò per farne dono alla sorella Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena. Le stesse vedute furono poi riprodotte in incisioni per il Re di Svezia Gustavo III, e a seguito del loro successo riprodotte ancora in una nuova versione di dimensioni ridotte.
Nel 19° secolo Julie Bonaparte, nipote di Napoleone e cugina di Napoleone III, sposò Alessandro del Gallo di Roccagiovine e divenne Marchesa di Mandela; riarredò la dimora rendendola una residenza confortevole e romantica in cui ospitare il suo salore letterario e i suoi amici artisti e intellettuali di passaggio durante i rispettivi Grand Tour.
Julie e Alessandro conservarono i bellissimi pascoli e le vedute attorno al Castello, quelle celebrate da Hackert, e li tradussero nella dimensione del parco paesaggistico al modo romantico del tempo. Nel farlo non dovettero sforzarsi per garantire che avesse un aspetto naturale (come il canone di Capability Brown sui giardini paesaggistici all'inglese richiedeva), poiché già erano disponibili, e disposte, tutte le componenti di questo stilema: rovine archeologiche e belle vedute già naturalmente in loco.