La Chiesa di San Vincenzo Ferrer
La Chiesa del Castello - Borgo Mandela
La chiesa di San Vincenzo Ferrer (1350-1419), di rito cattolico, è dedicata al predicatore spagnolo, dell'Ordine dei Domenicani, nato a Valencia, Spagna, e al quale sono attribuiti più di 80 miracoli. Il Santo, come Santa Caterina da Siena, concorse a sollecitare il Papa di Avignone Benedetto XIII a partecipare alle trattative per ricondurre ad unità il Soglio di Roma. È infatti famoso per il ruolo che ricoprì nella politica del tempo, e una delle vicende in cui fu più centrale riguarda la designazione di Ferdinando I di Aragona al trono di Spagna, nomina che fu per una parte rilevante frutto della sua azione.
San Vincenzo Ferreri (secondo la grafia italiana del cognome) morì in Bretagna a Vannes, Francia, nel 1419. È il santo patrono della Città e del Regno di Valencia, così come della Comunità Valenciana e della locale Arcidiocesi. Fra le categorie popolari, è il patrono di costruttori di tetti, vignaioli, epilettici, terremotati, fulminati, predicatori. Inoltre, è il santo patrono anche della famiglia Nuñez–Sanchez, che risiedette al Castello.
La costruzione della chiesa fu infatti commissionata nel 1726 da Vincenzo Nuñez Sanchez; questi discendeva da una notissima famiglia portoghese e spagnola di banchieri del 17° e del 18° secolo, che furono Marchesi di Mandela prima dell'attuale famiglia titolare del Gallo di Roccagiovine. I Nuñez–Sanchez sono anche noti per l'omonimo palazzo romano in prossimità della scalinata di piazza di Spagna (ora invero palazzo Nuñez-Torlonia), che passò per le mani dei Bonaparte e poi alla famiglia Torlonia.
I lavori a Borgo Mandela terminarono nel 1730 e diedero vita a un piccolo gioiello barocco nel bel mezzo della verdissima Campagna Romana.
Progettato dall'architetto Girolamo Theodoli, l'edificio fu dotato di affreschi ritraenti il Santo; quelli a fianco all'altare maggiore sono di Michelangelo Cerruti, mentre quello sull'altare centrale è di Giovanni Odazzi.
Nella prima cappella sul lato sinistro, c'è una delle prime statue mai dedicate alla Vergine Maria dopo la dichiarazione del dogma dell'Immacolata Concezione nel 1854. Nell'ultima cappella a destra, invece, si trova una Vergine Maria di colore, che si ritiene possa essere stata l'originale statua di Loreto.
La Reliquia della Santa Croce era stata donata alla chiesa dedicata a Maria al Foro di Traiano (SS. Nome di Maria al Foro Traiano), dove sta per essere posizionata in un altare di cristallo insieme ad alcune particole delle Reliquie dell'Apostolo Giacomo il Minore e di Filippo, donate dalla given Basilica dei SS. Apostoli (in cui i due Apostoli sono sepolti con altri martiri di età romana).
C'è anche un dipinto a muro nella seconda cappella del lato sinistro, che ritrae San Domenico; fu dipinto da Albert Besnard, un artista francese che fu fra gli ospiti di Julie del Gallo Bonaparte durante il suo Grand Tour.
Al di sotto del piano di calpestio della chiesa, c'è la cripta con le tombe di membri della famiglia Nuñez Sanchez e di quella dei del Gallo. Vi è sepolto anche Oreste Braschi, ultimo del casato di principi romani che furono proprietari della Villa di Adriano alla fine del Settecento.
La chiesa viene aperta una volta al mese, d'ordinario nella seconda domenica del mese, per la Messa del Villaggio, aperta a tutti.
È consacrata per la celebrazione della Santa Messa e dei matrimoni, ma è anche concessa per matrimoni di rito civile o diverso (che sono celebrati anche in altre parti del Castello o delle pertinenze). Contiene 90 posti a sedere.