Italian lanscape - ideal view by Hackert

La veduta ideale di Hackert e il sentiero di Orazio

Il colle sul quale è stato costruito il Castello di Mandela è l'area di principale riferimento per la "veduta ideale" dipinta da Jacob Philipp Hackert e copre il gentile pendio che contiene i ruderi dell'antico insediamento romano di Pagus Mandela, le Mura Ciclopiche, il sentiero di Orazio, parte della sua azienda agricola e una villa di età romana.

Il punto di vista di Hackert è abbastanza prossimo a quello di Orazio, ed è preso in vicinanza del fiume Licenza, dove il Poeta passeggiava e probabilmente faceva il bagno in estate.

La prima scoperta della villa di Orazio, nel 1757, fu seguita da un assai intenso dibattito archeologico nel quale ebbe la sua parte Hackert non solo per aver dipinto la sua celeberrima serie di Dieci vedute della villa d'Orazio, ma anche per aver prodotto una mappa a rilievo che riproduceva la valle del Licenza e mostrava i punti dai quali aveva tratto le sue vedute. Inoltre, aveva ingaggiato il pittore fiorentino Luigi Sabatelli perché si occupasse di rifinire le figure allegoriche e l'incisore francese François Morel per completare l'opera. Tutto questo fu poi incluso in un libro pubblicato a Roma nel 1780 con il più che esaustivo titolo di «Raccolta di no 10 vedute rappresentanti la Villa d Orazio o la sua abitazione di campagna ed i siti circonvicini con una carta topografica della stessa grandezza che indica con n.i romani i punti dai quali il pittore Filippo Hackert le ha espresso, con le figure allegoriche al poeta sud.o; d invenzione e disegno di Luigi Sabatelli; incise a bulino di Francesco Morel.»

Questa parte di terreno è stata lasciata assolutamente intatta eccezion fatta solo per i sentieri che conducono al fiume Licenza e, ovviamente, per le strade campestri che portano alle aziende agricole e che usiamo oggi per esplorare i luoghi.

La veduta ideale di Hackert sulla ‘Riserva’: il giardino all'inglese

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Il giardino letterario

Sulla sommità del pendio che contiene l'ìnsediamento romano del Pagus Mandela, uno degli ospiti più affezionati di Giulia, Ernest Rènan (1823-1892), un filosofo francese, fu dalla Marchesa autorizzato a impiantare un piccolo giardino per le sue meditazioni sotto un pino.

Attualmente il giardino è coperto di vegetazione spontanea, ma è in programma il suo restauro a breve.